Turismo sostenibile: come coniugare sviluppo, identità del territorio e responsabilità ambientale

Turismo sostenibile: come coniugare sviluppo, identità del territorio e responsabilità ambientale

Il tema della sostenibilità nel turismo è oggi centrale per qualunque territorio. Parlare di sviluppo turistico significa infatti affrontare questioni che vanno oltre la semplice accoglienza: dal rapporto con l’ambiente naturale alla tutela del paesaggio, dalla qualità dei servizi per i visitatori fino al benessere delle comunità locali.

Ogni intervento turistico – che si tratti di una nuova struttura ricettiva, del recupero di un edificio esistente o di un progetto di valorizzazione – porta con sé opportunità, ma anche criticità, che possono incidere a lungo termine sull’identità e sull’equilibrio del territorio.

Di questo parliamo oggi con Claudia Giagoni, Assessora al Turismo in uno dei comuni italiani più fortemente influenzati da questo settore: Arzachena, che vive un fenomeno unico di forte oscillazione demografica, passando da poco meno di 14.000 abitanti residenti durante i mesi invernali e primaverili a circa 140.000 presenze turistiche giornaliere nel periodo estivo.

Un contesto che rende evidente quanto il turismo non sia solo un motore economico, ma anche una grande responsabilità in termini di pianificazione sostenibile.

Turismo sostenibile
Turismo sostenibile

Il turismo sostenibile e gli effetti sui territori

Cosa significa oggi parlare di sostenibilità nel turismo e quali sono i principali benefici e criticità per un territorio che vive una forte pressione stagionale dovuta ai flussi turistici?

Dovremmo innanzitutto riflettere su cosa sia il turismo e cosa esso abbia generato nel corso di questi anni.

Lo spostamento di un certo numero di persone verso una destinazione ben precisa e per una motivazione ben definita porta quella stessa destinazione a posizionarsi, inevitabilmente, all’interno di una nicchia di mercato che la identifica e ne traccia i contorni, a volte molto netti e quasi impossibili da eludere.
Così accade ad Arzachena per la Costa Smeralda ed il mare.

Per noi stereotipi, senza dubbio, che però ci danno un quadro ben chiaro e preciso su cosa e come stiamo comunicando e, come diretta conseguenza, ciò che il mondo, ad oggi, percepisce di noi.

Cosa accade, quindi, in una destinazione che, al momento, ha come unico prodotto turistico il modello marino-balneare? Accade che in 4 mesi si devono gestire 1,2 milioni di presenze.

Siamo convinti, con questi numeri, di poter parlare di sostenibilità nel turismo?

Forse dovremmo parlare di adattabilità del territorio alle sfide che il turismo ci impone e di come questo ci stia costringendo a riflettere sulle azioni da mettere in campo per renderlo sostenibile.

Ma per quanto tempo ancora il nostro territorio riuscirà a rispondere positivamente ad un carico di questa portata?

Le immagini e le notizie che ci arrivano da altre parti del mondo, realtà non troppo lontane dalla nostra, ci mettono in all’erta su ciò che l’overtourism può generare. I flussi turistici andrebbero governati, non subìti, e lo sforzo maggiore delle pubbliche amministrazioni sta proprio nel tentare di trovare un equilibrio tra quello che è necessario per l’economia del luogo e ciò che è imprescindibile preservare affinché questa economia duri nel tempo senza compromettere le risorse, naturali ed umane, che permettono alla destinazione di avere un futuro.

Non possono esistere benefici in un’economia che spreme ogni goccia del proprio potenziale in pochi mesi all’anno, non a lungo termine. Il grande valore economico generato sul breve periodo potrebbe farci percepire un benessere che in realtà non è tangibile per più di qualche momento.

Come superare la stagionalità? Ripartendo dalle stagioni, tutte quante, dal territorio, dal capitale umano ma soprattutto dalla conoscenza che genera consapevolezza.

Turismo sostenibile

Identità locale e paesaggio: perché sono la base di un turismo sostenibile

Quanto è importante che lo sviluppo turistico sia strettamente legato all’identità culturale e paesaggistica del territorio? In che modo questa integrazione valorizza i residenti, migliora l’esperienza dei visitatori e rende più competitivo il sistema turistico?

L’integrazione tra turismo e identità dovrebbe rappresentare il pilastro fondamentale di ogni strategia di sviluppo turistico.
L’offerta turistica dovrebbe basarsi sulla valorizzazione e comunicazione efficace degli elementi di interesse, prerogativa imprescindibile per qualsiasi destinazione intenzionata a consolidare la propria riconoscibilità.

Puntare sulla propria identità, che cambia e si arricchisce a seconda del territorio, può sembrare difficile – ed effettivamente lo è. Tuttavia, oggi è necessario farlo. Spesso, infatti, si viaggia solo per postare foto di luoghi iconici e dimostrare di esserci stati, senza un reale interesse per la storia o senza vivere emozioni autentiche.

Il cambiamento della condizione turistica di una destinazione non può prescindere dal coinvolgimento diretto dei residenti, ossia di coloro che vivono quotidianamente i luoghi oggetto di visita, sia per scelta personale sia per radici storiche. 

 

Sono proprio gli abitanti del territorio che hanno il compito di custodire e proteggere il patrimonio storico ed identitario che caratterizza la loro comunità.

La conoscenza approfondita della storia locale e delle peculiarità identitarie diventa così il fulcro di una consapevolezza condivisa. Tuttavia, questa consapevolezza non deve restare confinata tra chi la detiene, ma necessita di essere raccontata e trasmessa. Solo attraverso la narrazione e la condivisione del sapere si può assumere il ruolo di custodi e protettori del territorio, diventando al contempo tramandatori di valori e tradizioni.

Questa trasmissione genera attenzione e rispetto verso il luogo, sia da parte dei residenti che dei visitatori. In tal modo, si crea valore aggiunto per la destinazione, favorendo un approccio che va oltre la semplice fruizione turistica e stimolando una relazione più autentica e consapevole con il territorio.
La consapevolezza diffusa diventa quindi il primo passo per costruire una comunità capace di valorizzare il proprio ambiente, tutelarlo e renderlo attrattivo, senza perdere di vista la sua identità e la sua memoria.

Turismo sostenibile
Da diversi anni la scalinata di Santa Lucia è oggetto di installazioni artistiche temporanee che ogni volta la arricchiscono con una veste diversa. Nella foto l'opera dell'artista IamEelco. Anno 2025.

I criteri concreti per rendere sostenibili le strutture e gli interventi turistici

Quali sono oggi i criteri più pratici e misurabili che rendono davvero sostenibile un intervento turistico – che si tratti di una nuova struttura ricettiva, di un recupero o di un progetto di valorizzazione – garantendo benefici ambientali, economici e sociali al territorio?

Individuare azioni che producano benefici concreti e misurabili nel breve periodo non è un compito semplice. Questo accade perché trovare dei criteri è, se possibile, ancora più complicato. Tale complessità deriva dal fatto che spesso le soluzioni devono essere immediate, dettate dall’urgenza del momento e dall’intuizione che arriva per risolverla. Questo però aumenta il rischio che il tutto si riveli poco efficace, soprattutto sul lungo periodo, non essendo fondato su analisi approfondite e su dati precisi e contestualizzati. L’esperienza maturata nell’amministrazione pubblica mi insegna che ogni intervento deve poggiare su una solida base conoscitiva per avere un impatto reale e duraturo.

 

Per ottenere risultati significativi, è fondamentale adottare una strategia multilivello, capace di coinvolgere sia i residenti sia i turisti. Le abitudini e i comportamenti di entrambe le categorie possono essere influenzati positivamente, ma ciò richiede tempi diversi e un approccio che privilegi l’accompagnamento piuttosto che l’imposizione. In questo modo, si favorisce un cambiamento graduale e condiviso, che trova radici nella partecipazione e nella consapevolezza, anziché nell’obbligo o nella pressione esterna.

Affinché un intervento possa essere considerato realmente sostenibile, è necessario che sia in grado di generare un valore che vada oltre il semplice ritorno economico.
Questo implica il rispetto e la tutela delle risorse naturali e umane, garantendo che la loro integrità non venga compromessa nel processo, ma anzi, che l’iniziativa produca ricadute positive sul territorio e sulla comunità coinvolta.

La sostenibilità, dunque, si fonda sulla capacità di creare benefici duraturi che non gravino sulle generazioni future. Quest’obiettivo non si può raggiungere senza una visione d’insieme e una regia attenta: la pianificazione diventa la parola chiave che accomuna ogni livello di intervento, dal piano urbanistico comunale, ai regolamenti per l’utilizzo dei litorali, fino alla definizione di strategie turistiche mirate.

Solo attraverso una pianificazione strutturata e coerente è possibile assicurare uno sviluppo armonico, che rispetti le esigenze ambientali, sociali ed economiche del territorio.

Turismo sostenibile


Claudia Giagoni, classe 1985, si laurea in Scienza dell’Architettura nel 2013 dedicandosi fin da subito all’architettura d’interni.

Dal 2017 ricopre il ruolo di consigliera comunale nel comune di Arzachena, prima con delega al Governo del Territorio e, dal 2022, come assessora al Turismo e Commercio.

www.arzachenaturismo.com

Photo credit: Gabriele Pileri

Claudia Giagoni - Interior Designer e Assessora al Turismo e Commercio, Comune di Arzachena